
Oggi vi presentiamo la Scuola Baskerville, un altro partner della nostra associazione, attraverso l’intervista a Ciro Auriemma, uno dei suoi fondatori.
Perché una scuola di scrittura?
Baskerville è in realtà una scuola delle professioni editoriali. Formiamo agenti letterari, editor, narratori. Quando, circa due anni fa, insieme a Daniele Pinna e Renato Troffa, abbiamo deciso di fondarla, ci siamo detti che quello che mancava in Sardegna fosse l’opportunità concreta di apprendere dai professionisti: non semplicemente docenti, dunque, ma persone che svolgono un’attività e che possono mettere al servizio degli studenti esperienza, prima ancora che nozioni. Insomma, imparare da chi le cose le fa davvero, giorno dopo giorno. I nostri corsisti hanno potuto studiare con Michela Murgia e Marcello Fois, Teresa Porcella, Alberto Ibba (NNE), Ricky Cavallero (SEM), editor quali Michele Vaccari, Arianna Curci (Rizzoli), Stefano Izzo (DeA Planeta), Claudio Ceciarelli (E/O)… insomma, abbiamo provato a portare il meglio dell’editoria italiana a Cagliari. Tra le altre, siamo riusciti a portare anche Susanna Tosatti, autrice di moltissime copertine dei libri che abbiamo nelle nostre librerie. Lezioni entusiasmanti, che hanno consentito ad allieve e allievi di capire meglio e dal di dentro questo mondo.

Come funziona la scuola?
In questo momento ci si può iscrivere esclusivamente ai singoli corsi. Abbiamo programmato tre percorsi (editoria, editing, narrazioni) della durata di un anno e 120 ore di lezione frontale, e che stanno andando a terminare. Abbiamo ancora alcuni incontri importanti, e stiamo programmando un evento finale aperto anche agli esterni… ma non posso ancora svelarti nulla.
Come sta andando?
Alti e bassi. Alcune lezioni hanno registrato un vero e proprio pienone; altre sono state più difficoltose da comunicare. Sicuramente c’è il limite di essere una realtà nuova e che si muove con pochissimi mezzi; d’altro canto, abbiamo avuto modo di misurare una scarsa percezione delle opportunità da parte degli operatori del settore, e questo è il più grande rammarico che abbiamo.
Cosa intendi?
Lungi da me fare polemica, ma mi limito a misurare un fatto: se una lezione di Marcello Fois viene seguita da oltre trenta iscritti, ma tra questi non c’è quasi nessun autore cagliaritano, e se alle lezioni di editing di Ceciarelli (che può vantare un curriculum davvero notevole e che ha curato i libri di Elena Ferrante, Massimo Carlotto, Lia Levi e centinaia di altri autrici e autori) e di Stefano Izzo, premiato come miglior editor italiano del 2019, non c’è un editor professionista, un editore, un po’ è sconfortante. Poi vedi che ci sono studenti che arrivano da Sassari, Nuoro, Alghero, e ti torna il sorriso. Peccato, però.
Cosa ci potete dire dell’esperienza che state portando avanti per Genti Arrubia?
Una delle attività più interessanti è stata, fin da subito, quella di portare la nostra competenza all’interno delle scuole. Lo abbiamo fatto al liceo classico scientifico Euclide, una scuola molto attenta e molto bella, dove docenti come Carla Dotzo si fanno in quattro per offrire nuove opportunità ai propri studenti. Una scuola bellissima. Lo abbiamo fatto a Siniscola, e a Posada insieme agli amici di Dialoghi con l’Autore. Ora stiamo lavorando a Quartu Sant’Elena attraverso i nostri docenti (tra cui il sottoscritto e Nadia Paddeu, che vanta un’esperienza decennale di corsi e percorsi per bambini nelle scuole e nelle biblioteche) insieme ai bambini delle primarie, ai ragazzini delle secondarie di primo grado e ai ragazzi dell’istituto Levi. Il resto lo sveleremo pian piano, che dici?
Per il futuro?
Imparare a comunicare meglio il valore di quello che facciamo, indubbiamente. Provare a radicarci meglio, creando sinergie, e non smettere di portare contenuti dentro le scuole. Non tutti diventeranno scrittrici e scrittori, ma speriamo che tutti diventino lettori più appassionati e consapevoli.
